Il Boss a San Siro
21 giugno 1985... Primo giorno d'estate, ma anche una data storica... per la prima volta in Italia un concerto di Bruce Springsteen, a Milano, stadio San Siro...
Il biglietto costava ventimila delle vecchie lire poco meno di 20 euro oggi...
Ma era una altro mondo, con quella cifra potevi farci parecchie cose, comprare due dischi, una serata in discoteca e avanzava qualcosa per le sigarette... oppure una discreta spesa al supermercato....
Niente smartphone, internet era un miraggio,l'unico modo di acquistare i biglietti prima per evitare la coda era un vaglia postale ... all' epoca non avevo ancora 20 anni, lavoravo con contratti a termine, e qualche soldo cominciava a girare nelle mie tasche...potevo perlomeno evitare di chiedere ai genitori...
Il Boss non era il mio cantante preferito,
ascoltavo cose un pò più pesanti, ero una ribelle o una metallara per dirla tutta...
Adoravo i concerti e soprattutto conciarmi a dovere... kiodo nero, t-shirt nera con stampa di un gruppo, gonna in jeans sfrangiata collant neri e anfibi, capelli cotonati, occhi bistrati , fondotinta effetto morto, rossetto rosso e mascara come se piovesse....
Certo ripensandoci.... si poteva fare di meglio ma all'epoca era così che mi volevo vedere....
Unico rammarico, ci andavo sempre da sola, per poi mescolarmi in mezzo a gente sconosciuta... nessuno sapeva...
E quella volta non fece eccezione... anche se il look non era adeguato al genere...
Arrivata sotto allo stadio due ore prima dell'inizio del concerto, trovai assiepati a ridosso della cancellata un gruppo di punk a bestia... quelli che non si lavavano, tanto
per intenderci... mi siedo a debita distanza... vi lascio immaginare....
Una di loro si avvicina e mi chiede una sigaretta gliela porgo e gliela faccio accendere,
Senza dire nulla si siede accanto a me e dallo zaino, che da quanto era lercio non si poteva riconoscere il colore originale, tira fuori una lattina di birra..."ce la dividiamo?"
Accettai... avevo con me dei bicchieri di plastica la versai e le diedi il primo bicchiere, sorrise senza dire nulla, ci presentammo "io mi chiamo Stefano " dissi "ah! Pensavo fossi femmina" rispose... "è un problema?"" ribattei io... " no...ero solo meravigliata..." rispose sorridendo...
Iniziammo a chiacchierare, era di Prato gli altri venivano da Firenze, almeno quelli che conosceva, perché strada facendo, se ne erano aggregati altri, di cui non
conosceva la provenienza...
Erano per strada da una settimana molti tra loro erano arrivati con l'autostop, non mangiava qualcosa di decente da almeno tre giorni, avevo un panino glielo diedi, lei lo volle dividere...intanto stavano aprendo i cancelli e la gente cominciava ad entrare....
Lei disse " mi sa che devo andare " ma non sembrava convinta..."non ti va di vedere il concerto?" Chiesi...
" Non molto... preferirei stare qui " rispose.
"Sai che facciamo? Vieni con me " dissi
" che vuoi fare?" Poco più in là c'era un bagarino che vendeva biglietti a trentacinqurmila lire mi avvicinai e gli chiesi se voleva comprare il mio a 25, accettò senza discutere... lei mi raggiunse e le chiesi di darmi suo biglietto, " ma io non ce l'ho " rispose... "E come volevi entrare?" Chiesi ..
"Scavalcando" rispose... Non dissi nulla
feci una risata... Trovammo una pizzeria aperta e con parte dei soldi del biglietto le offrii la cena, e restammo lì a chiacchierare tutta la sera, poi l"accompagnai alla stazione, col resto dei soldi che avevamo in tasca comprammo il biglietto per il treno che l'avrebbe riportata a casa...
Il concerto fu memorabile, come lessi sul giornale il giorno dopo, ma lo fu anche la serata passata con lei...
Oggi vive in Francia è sposata e ha 3 figlie, e siamo rimaste amiche...
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