Imitazione di una vita




Ho affidato a queste parole tratte dalla canzone "imitation of life" dei REM l'immagine di questo racconto...
Ogni tanto mi riguardo indietro ripenso a ciò che avevo per la testa quando ero un ragazzo, ricordo perfettamente un pensiero ricorrente, mi sarebbe piaciuto sparire, imbarcarmi su un mercantile e sparire per sempre. Probabilmente per andare in un posto dove non mi avrebbe riconosciuto nessuno, iniziare una nuova vita diversa, sincera, dove avrei potuto essere ciò che sentivo di essere senza segreti, senza nascondigli e mi ritrovavo spesso a fantasticare su questa utopia, che però avevo sempre in mente. Avete capito bene... sparire senza lasciare traccia, certo la mia famiglia e chi mi stava intorno sicuramente ne avrebbero sofferto, non è che non provassi dell'affetto verso di loro, solo mi pesava il fatto di non poter essere come avrei voluto, poter dire quello che pensavo, poter scegliere quello che mi piaceva di più e scartare quello che mi piaceva di meno senza dovermi chiedere in continuazione, se fosse o meno lecito, oppure se a qualcuno avrebbe dato fastidio la mia scelta, ma era la mia vita e avrei potuto scegliere come hanno fatto altri una strada più coraggiosa, e se anche non ci fossi riuscita, oggi potrei dire di averci provato...
Ma ho deciso di non provare, ho cercato di essere quello che la società e chi mi stava intorno voleva che io fossi, e ho cercato anche di farmi piacere quella vita, durante la quale ho amato sinceramente due donne, e di questo non mi pento, perché ciò che provavo era sincero, ma ciò che avevo dentro continuava a gridare ed io facevo finta di non sentire...
Quanto tempo buttato, cercando di essere quello che non potevo essere, cercando di farmi piacere quello che non mi poteva piacere, e ironia della sorte, per poco non ci riuscivo, perché ancora una volta la situazione che ha propiziato questo mio cambiamento non l'ho voluta io ma mi è capitata... e quindi chi pensa che io abbia del coraggio sbaglia, perché tutto ciò che sto facendo e che sto realizzando si è reso possibile soltanto per la decisione di una persona che non sono io, fosse dipeso da me sarei ancora lì a farmi delle domande, sarei ancora lì a sospirare per una vita che non è stata ciò che avrebbe dovuto essere.

Qualche giorno fa chiacchierando con un'amica parlavamo appunto di bilanci della vita che si fanno arrivati ad una certa età, e si rifletteva sul fatto che molto spesso si realizza, che la vita condotta non non è stata quella che avresti voluto che fosse e che probabilmente con un po' di coraggio ci si poteva provare a cambiarla... sono convinta che nelle fasi della vita di ognuno di noi, ci sia un tempo per tutto, e che in ogni circostanza ognuno fa quello che può in base alle proprie possibilità del momento.

Tuttavia quel desiderio di fuga mi è rimasto, perché probabilmente se avessi avuto l'occasione non sarebbe stata solamente un'utopia lo avrei fatto veramente, certo c'erano delle motivazioni alla base che andavano anche al di là del mio sentire interiore...
Ma è una cosa è certa lo avrei fatto,seppure impaurita mi sarei buttata, mi conosco...

Ed è amaro, dover constatare che molte delle scelte fatte sono l'esatto contrario di quanto la vera indole avrebbe preferito, partendo dalla professione per esempio, per oltre 30 anni ho fatto un lavoro che non mi piaceva ma che era in linea con quanto avevo studiato, ancora oggi continua a non piacermi nonostante mi abbia sfamato per tutta una vita, ovviamente continuo a farlo per mantenermi e per senso di responsabilità... Ma anche in questo caso, se avessi potuto scegliere sicuramente non sarebbe stato quello l'indirizzo. Avrei voluto una laurea innanzi tutto, che potesse aiutarmi a sviluppare qualche desiderio, ho sempre avuto la passione per la scrittura e per professioni dove la parte artistica e fantasiosa sono fondamentali... invece come ci si può immaginare la laurea non è arrivata e l'indirizzo era tecnico, perché avrebbe garantito uno straccio di lavoro su cui basare il mio mantenimento. Mi rendo conto naturalmente, che il mio destino non è diverso da chi avrebbe voluto mettere in pratica il proprio titolo di studio, invece si deve accontentare dell'impiego che ha trovato anche se non è ciò che avrebbe sperato... ce ne sono molti di insoddisfatti ma una cosa è conseguire il titolo di studio e non trovare l'impiego a causa di carenza di offerta e un'altra, non potere nemmeno esprimere la propria preferenza e prendere per buono il primo indirizzo che capita purché sia...Nel primo caso per quanto difficile, una speranza resta, nel secondo è morta sul nascere...
Ma non voglio lagnarmi troppo, in fin dei conti ho avuto più fortuna di molti altri e questo lo riconosco, sto soltanto raccontando le vicissitudini di una vita vissuta imitando qualcosa che non si è... e questo è quanto. 

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