Una bella serata


 Per fortuna in questi ultimi periodi sono ricominciate le innumerevoli sagre di paese che da queste parti imperversano in questo periodo e così ieri sera ne ho scelta una delle tante sul programma settimanale, di solito non sono niente di che, anzi perlopiù il concetto di sagra diventa sinonimo di mangiata perché comunque sono sempre dedicate qualcosa di mangereccio. Tuttavia è sempre una buona occasione per fare una passeggiata vedere un po' di bancarelle e perché no se dovesse capitare sentire qualcuno che canta in maniera decente o qualcos'altro... Ieri sera dicevo, ne ho scelta una che tra le tante mi sembrava la più particolare si trattava di una festa medievale organizzata con esibizioni e popolari. Mi attiravano soprattutto i canti, c'erano un paio di gruppi che si esibivano gratuitamente mi piace molto quel tipo di musica... la prima esibizione ci sarebbe stata verso le 21:30 e così mi sono messa in marcia per raggiungere il posto dove ho trovato il solito parco pieno di tavolate con gente che, manco a dirlo si strafogava come se non ci fosse stato un domani ed un cartello, che annunciava il ritardo delle esibizioni canore. Delusa è abbastanza sconsolata ho deciso di fare due passi verso il centro del paese per cercare un caffè e magari un gelato.

Raggiunta la piazza ho trovato diversa gente che passeggiava e di fronte alla chiesa un palco con una cinquantina di sedie ai piedi, incuriosita ho dato un'occhiata al programma ed era prevista un esibizione teatrale con la rappresentazione di due racconti di Luigi Pirandello, completamente gratuito.
Interessata, mi sono presa un bel gelato ho preso posto sotto il palco e ho atteso lo spettacolo. Seduto accanto a me c'era un uomo molto anziano e molto garbato nei modi che per tutta la durata spettacolo non ha perso l'occasione per cercare di attaccare bottone ... un professore di lettere in pensione ... La prima parte era una lettura della novella" canta l'epistola" la seconda era recitata, si trattava del racconto" l'uomo col fiore in bocca". Li conoscevo entrambi Ma erano ormai persi nella memoria avendoli letti ormai molti anni fa.
Non si tratta di storie molto allegre parlano di morte e di malattie e di stati d'animo, ma in qualche modo sono anche un inno alla vita e ti esortano ad apprezzare ogni momento ogni particolare ogni situazione, che invece spesso si vive senza pensare e senza cogliere quella bellezza che ti passa accanto di cui nemmeno ti accorgi. E così la semplicità di quel momento, la casualità che mi ha portata sotto quel palco e perfino la compagnia del professore ciarliero, sono diventati per me una felicità estrema, perché mi sono resa conto che ero esattamente dove volevo essere libera di esprimermi come ho sempre voluto. Poco importa se quel momento è passato, Ma la sensazione che ho provato è quella che cercavo da una vita e che credevo veramente di non riuscire mai a provare. 

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